IL MUTO DI GALLURA

FANDANGO SOCIAL

IL MUTO DI GALLURA

II MUTO di GALLURA racconta il peso specifico di un mondo sospeso e arcaico.

La vicenda reale, quella della faida tra le famiglie Vasa e Mamia è scivolata nella leggenda grazie a Bastiano Tansu, un sordo incapace di comunicare a parole. La sua ferocia, il suo animo gentile, la sua mira infallibile, il suo amore impossibile per la figlia di un pastore, sono stati raccolti in un libro da Enrico Costa a pochi anni di distanza dai fatti reali, conferendo dignità storica alla leggenda.

La Gallura di metà ottocento era una terra di frontiera. Da poco sotto il controllo dei Savoia, mal sopportava le regole imposte da uno stato di cui faticava persino a comprendere la lingua. La società gallurese aveva le proprie regole, a cui non era disposta a rinunciare: l’arcaico codice della vendetta, amministrato dai ragionanti e dai pacieri. In questo scontro di culture, la chiesa cattolica era l’unico strumento di controllo esterno che risultasse efficace e insieme allo stato, procedeva per tentativi, spesso maldestri, per arginare l’ondata di terrore innescata dalla faida. La tragicità di questa storia, risuona e riverbera nel paesaggio in cui è ambientata: i lecci contorti, le sughere ombrose, il granito, il vento forte che scolpisce gli alberi in un inchino perenne, la macchia mediterranea che raramente lascia scoperto il suolo nascondendo ostacoli e trappole, il mare come confine e promessa di un altrove. La Gallura diventa un personaggio complementare che non si limita a osservare lo svolgersi della trama, ma accarezza il protagonista accompagnandolo nel dolore e nei rari momenti di gioia.